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Tumore al polmone, combatterlo con alectinib

Oncologia Medical Information Dottnet | 10/07/2017 11:18

Arriva in fase II un nuovo inibitore di ALK attivo anche nel sistema nervoso centrale.

I riarrangiamenti cromosomici della chinasi del linfoma anaplastico (ALK) definiscono un sottogruppo molecolare distinto di tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC). Presenti nel 3-7% dei pazienti NSCLC, tali riarrangiamenti determinano un’espressione delle fusioni di ALK oncogeniche che, a sua volta, promuovono una maggiore sensibilità agli inibitori di ALK. Crizotinib è il primo tra questi inibitori, testati clinicamente, in grado di trattare pazienti NSCLC positivi a ALK con un tasso di risposta del 65-74%. Nonostante l’efficacia di questo farmaco, molti pazienti mostrano delle recidive nel primo anno di trattamento, specialmente a livello del sistema nervoso centrale (CNS). La  resistenza che il paziente sviluppa verso questo trattamento sembra essere dovuta:

  • all’amplificazione del gene di fusione ALK
  • ad una mutazione secondaria all’interno del dominio tirosino chinasico di ALK
  • all’attivazione di pathway molecolari alternativi

Per superare questo problema sono stati introdotti degli inibitori di ALK di nuova generazione tra cui l’alectinib, altamente selettivo per ALK attivo nel CNS.

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Lo studio qui riportato si è proposto di analizzare l’efficacia ed il profilo di sicurezza dell’alectinib in pazienti con NSCLC ALK-positivi e resistenti al trattamento con crizotinib.

Per l’analisi sono stati arruolati 87 pazienti con NSCLC positivi ad ALK allo stadio IIIB/IV e precedentemente trattati con crizotinib. Ai fini dello studio, i partecipanti sono stati trattati con alectinib orale 600 mg due volte al giorno.

É stato così possibile osservare che il 60% dei pazienti presentava già delle metastasi nel CNS e di questi il 35% non aveva ricevuto ancora radioterapie al cervello. Dopo circa 4-5 mesi di trattamento con alectinib la risposta complessiva secondo l’ Independent Review Committee (IRC) è stata del 48%.

Tra gli eventi avversi di grado 1 e 2 che sono stati riscontrati emergono: costipazione, fatica, mialgia ed edema periferico. Diversamente, sono stati osservati dei cambiamenti dei livelli di alcune molecole, come l’incremento della creatinfosfochinasi, dell’alanina-aminotransferasi e dell’aspartato-aminotransferasi come eventi avversi di grado ≥ 3.

Concludendo, l’alectinib ha dimostrato efficacia clinica e una buona tollerabilità nei pazienti con NSCLC ALK-positivi trattati con crizotinib. La nuova molecola agisce nel CNS così come dimostrato dalla risposta duratura ottenuta nella maggior parte dei pazienti con malattia a livello cerebrale e resistenti al crizotinib. Per questi motivi, alectinib potrebbe essere il trattamento più indicato per i pazienti con tumore NSCLC ALK-positivo.

Fonte:

Alice T. Shaw et al. Phase 2 prospective analysis of alectinib in ALK-positive, crizotinib-resistant non-small-cell lung cancer. Lancet Oncol. 2016 February ; 17(2): 234–242.

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